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Resumen de Ancora sulla comunicazione linguistica e le funzioni di memoria

Renzo Beltrame

  • Si deva distinguere una "cosa da comunicare" dal lato di chi comunica, e la simmetrica "cosa comunicata" dal lato del ricevente, da ciò che si usa per comunicare che viene ad assumere in questo contesto carattere strumentale. Infatti introdurre la distinzione proposta permette di evitare di dovere considerare necessariamente come cosa da comunicare la rete correlazionale corrispondente alla frase con cui si comunica. E consente di considerare come costitutivo della cosa comunicata un'attività mentale che segue l'attività costitutiva della rete correlazionale in questione. Questa è la premessa che intendo rendere esplicita.

    Proporrei di definire la controparte in operazioni costitutive della funzione di ripresa della memoria come l'applicazione ad un'attività mentale, presente per memoria di mantenimento, di una categoria mentale o di uno schema categoriale che la pone in rapporto con un'altra attività mentale. Ulteriori determinazioni, del rapporto tra le due attività o dell'attività mentale posta in rapporto con quella corrente, permettono poi di distinguere vari tipi di ripresa.

    Come ho discusso in precedenti interventi, valide ragioni che consigliano di definire i costrutti mentali come ripetibili portano poi a dover trattare deterministicamente questo problema solo nell'ambito del funzionamento della base biologica di chi svolge l'attività mentale. Tuttavia, l'elevata ripetibilità di molti costrutti mentali, che si manifesta tra l'altro come elevata dipendenza dal contesto della loro occorrenza, obbligano ad appoggiare al funzionamento della base biologica anche un'accettabile trattazione non deterministica di questo problema


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