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Resumen de Dal latino "iam" agli esiti nelle lingue romanze: verso una configurazione pragmatica complessiva

Cristina Bosco, Pura Guil Povedano, Anda Radulescu, Carla Bazzanella, Emilia Calaresu, Alessandro Garcea

  • English

    The aim of this paper is to analyse a pragmatic marker from a pragmatic perspective, which is based both on the "global configuration" of the relevant features and a prototype model. We will follow the diachronic development from Latin iam to its derivative forms in Romance languages, where the original values subsist, are reduced or augmented. The values shown in the fields of temporality (along the axes of past, present and future), aspectuality (particularly with regard to phasal features which characterise both iam and its Romance derivatives forms) and modality (with regard to different degrees of "expectation/sharing/presuppositionality" and "emphasis/strengthening" coming from the speaker's commitment) are already present in Latin; only Rumanian testifies to the temporal value; Sardinian, Spanish, Portuguese display many modal features; Italian and French lie in an intermediate situation (even though not identical), where temporal and aspectual features are represented with a reduced presence of modal ones.

  • italiano

    Seguendo un modello a prototipo e una prospettiva pragmatica attenta alla configurazione complessiva dei tratti pertinenti, si analizza un pragmatic marker nel suo sviluppo diacronico dal latino iam ai diversi esiti nelle lingue romanze, ove i valori originari sono mantenuti, ridotti o accresciuti. I valori esplicati nell'ambito della temporalità (lungo i tre assi passato, presente, futuro), dell'aspettualità (in particolare in relazione ai tratti fasali che caratterizzano sia iam che i suoi esiti nelle lingue romanze) e della modalità (relativamente sia a gradi diversi di aspettativa/condivisione/presupposizionalità, sia ad aspetti di enfasi/rafforzamento derivanti dal commitment del parlante) sono già presenti in latino; il romeno si limita agli usi strettamente temporali; sardo, spagnolo, portoghese sfruttano vari tratti modali; italiano e francese invece sembrano porsi in una situazione intermedia (per altro non coincidente), di parziale presenza di tratti non solo temporali e aspettuali, ma anche - sebbene in misura ridotta - modali.


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