This paper focuses on the representation of Earinus in Flavian homage poetry. In silv. 3, 4 Statius encompasses the Earinus episode in an encomiastic discourse that deals with Callimachean and Virgilian models. Moreover, Statius describes Earinus’ emasculation as an ‘Ovidian’ metamorphosis, painless and comparable to Achilles’ disguise at Scyrus. In the Silvae Statius also deplores the lack of virility of Earinus and the other pueri delicati prematurely dead (Glaucias, Philetus): he thus celebrates their effeminate beauty and at the same time their quasi-manhood.
L’articolo si concentra sulla rappresentazione di Earino nella poesia flavia di omaggio. In silv. 3, 4 Stazio inserisce la posizione discutibile di Domiziano – responsabile della castrazione del giovane e poi fautore di leggi contro tale pratica – in un discorso encomiastico che si sostanzia di modelli callimachei e virgiliani, e descrive l’evirazione di Earino come una metamorfosi ‘ovidiana’, indolore e paragonabile al travestimento di Achille a Sciro. Nelle Silvae Stazio lamenta inoltre la mancata virilità di Earino e degli altri pueri delicati morti anzitempo (Glaucia, Fileto), di cui celebra la bellezza effeminata e insieme l’incipiente maturità sessuale.
© 2001-2025 Fundación Dialnet · Todos los derechos reservados