L’articolo propone una nuova lettura della breve narrazione occitana in distici di ottosillabi nota come Castia-gilos, composta dal trovatore Ramon Vidal verosimilmente tra la fine del XII secolo e l'inizio del XIII sec. L'analisi presta particolare attenzione alle situazioni e agli sviluppi narrativi del triangolo amoroso tra Amfos de Barbastre, sua moglie Alvira e il cavaliere Bascol de Cotanda, e mostra come questi elementi trovino significative corrispondenze nelle narrazioni tragiche di età medievale. L'antecedente diretto della scena chiave dei Castia-gilos, la trappola di Amfos per Alvira e la caccia al marito, è riconosciuto d’altra parte nell'episodio tragico di Procri e Cefalo delle Metamorfosi di Ovidio (VII, v. 685-862). L'articolo ha come obiettivo ultimo quello di spiegare il significato di queste risonanze tragiche – provenienti tanto dalla narrativa volgare del Medioevo quanto dalla letteratura classica – in una storia dal tono fortemente comico
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