Ayuda
Ir al contenido

Dialnet


Eguaglianza e pari dignità sociale: appunti per una lezione

  • Autores: Marco Ruotolo
  • Localización: Lex social: revista de los derechos sociales, ISSN-e 2174-6419, Vol. 3, Nº. 2, 2013, págs. 12-30
  • Idioma: italiano
  • Enlaces
  • Resumen
    • English

      In the Italian Constitution social justice is a supreme principle that implies the intervention of public authorities to assure the effectiveness of the recognition of rights. Moving from this premise, the Author examines in particular the provisions contained in art. 3 of the Italian Constitution, emphasizing, among other things, the centrality of the attribute "social" that characterizes the affirmation of "equal dignity", and propose a construction of those formulas in the light of the whole Constitution and of the evolution of constitutionalism. Public policies seem to be less and less oriented to the pursuit of the objective of the implementation of welfare state; too often the clause of "possible and reasonable" is evoked to justify an unconstitutional obliteration of social rights. The impropriety of the means employed to achieve social justice is the indicator of the inconsistency of the objectives pursued in practice, both in Italy and in Europe. To fight this trend, we need to promote a conscious constitutional culture, to rediscover the constitutional priorities and to report any deviation from them. Indeed, the claim for equality and equal social dignity needs to the culture: an effective tool to the limitation of powers and, thus, to the realization of constitutionalism. Culture is a fundamental aspect of knowledge, allowing to understand "what it is". A conscious constitutional culture avoid the resignation to the "so be it" and allow a strong assertion for change, precisely through the exercise of constitutional rights (expression of thought, even in the form of political criticism, association, assembly, and so on..).

    • italiano

      Nella Costituzione italiana la giustizia sociale è elevata a principio supremo, implicante la necessità di un intervento dei pubblici poteri volto a rendere effettivo il riconoscimento dei diritti. Partendo da questo presupposto, l'Autore esamina nello specifico le previsioni contenute nell'art. 3 della Costituzione italiana, sottolineando, tra l'altro, la centralità dell'attributo "sociale" che connota l'affermazione della "pari dignità" e proponendo una lettura di quelle formule alla luce della complessiva trama costituzionale e delle evoluzioni del costituzionalismo. Sempre meno le politiche pubbliche sembrano orientate al perseguimento dell'obiettivo della realizzazione dello Stato sociale; troppo spesso si evoca la clausola del "possibile e del ragionevole" per giustificare l'incostituzionale obliterazione dei diritti sociali. L'improprietà dei mezzi impiegati per realizzare la giustizia sociale è la spia della inconsistenza degli obiettivi in concreto perseguiti, tanto in Italia quanto in Europa. Per combattere questa tendenza occorre promuovere una consapevole cultura costituzionale, riscoprire le priorità costituzionali e denunciare qualsiasi sviamento dalle stesse. La rivendicazione dell'eguaglianza e della pari dignità sociale ha infatti bisogno della cultura, in quanto strumento tra i più efficaci di limitazione del potere e dunque di realizzazione del costituzionalismo. La cultura è aspetto fondamentale della conoscenza, permettendo di comprendere ciò che è; una consapevole cultura costituzionale permette di non rassegnarsi al "che così sia", di rivendicare con forza un cambiamento proprio attraverso l'esercizio dei diritti costituzionali (manifestazione del pensiero, anche nella forma della critica politica, associazione, riunione, ecc.).


Fundación Dialnet

Dialnet Plus

  • Más información sobre Dialnet Plus

Opciones de compartir

Opciones de entorno