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Le due poesie in sotadei di Petronio (Sat. 23.3; 132.8)

  • Autores: Aldo Setaioli
  • Localización: Cuadernos de filología clásica: Estudios latinos, ISSN 1131-9062, Vol. 23, Nº 1, 2003, págs. 89-106
  • Idioma: español
  • Enlaces
  • Resumen
    • English

      The two poems in Sotadean verse in the Satyrica are bound not merely by the metre, but also by the lewdness of the subject -typical of the Sotadean tradition-, the castration theme, the links with the Priapean genre and, last but not least, an explicit reference by the author himself (similar formulas introduce the first composition and mark the end of Encolpius' speech connecting the second one with the Vergilian cento of 132.11, closely associated with the Sotadeans). The first poem, recited by a cinaedus, has a countpart in the Sotadeans spoken by a gallus in the so called Iolaos Novel (POxy 3010), but differs in as much as it is presented as a solo performance, whose structure is marked by the recurrent employment of the trikolon. The second composition follows the pattern of the equivocal epic parody typical of Sotades. The Homeric theme is supplemented by irreverent nods to language and content of the Vergilian epic -especially Dido's episode-, overflowing also into the immediate context (the Sotadeans, Encolpius' speech and the Vergilian cento form a close-knit section of parodical tone). The composition's epic parody is enriched and nuanced through reference to erotic poetry -to whose repertoire the theme of impotence belongs- as well as by linguistic traits typical of spoken idiom and comedy's expression.

    • italiano

      Le due poesie in sotadei dei Satyrica sono accomunate, oltre che dal metro, dalla salacità dell'argomento -tipica della tradizione sotadica-, dal tema della castrazione, dai collegamenti col genere priapeo e, infine, dall'esplicito rimando dell'autore stesso (formule analoghe introducono il primo componimento e segnano la conclusione del discorso di Encolpio che collega il secondo al centone virgiliano di 132.11, in stretto rapporto coi sotadei). La prima poesia, recitata da un cinaedus, ha un parallelo nei sotadei pronunciati da un gallus nel cosiddetto Romanzo di Iolao (POxy 3010), ma se ne differenzia in quanto costituisce un a solo del personaggio, la cui struttura è caratterizzata dal ricorrente impiego del trikolon. La seconda rientra nel filone di parodia epica in chiave equivoca caratteristica di Sotade. Al tema omerico si sovrappongono irriverenti allusioni linguistiche e di contenuto all'epica virgiliana -in particolare all'episodio di Didone-, debordanti anche nell'immediato contesto (i sotadei, il discorso di Encolpio e il centone virgiliano costituiscono un brano unitario d'intonazione parodica). La parodia epica del componimento è arricchita e variata dal richiamo alla poesia erotica, del cui repertorio fa parte il tema dell'impotenza, nonché da tratti linguistici propri del parlato e dell'espressività della commedia.


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