Il presente contributo vuole fare il punto sulla storia degli studi sull'uso del marmo a Roma, sottolineando non solo le tematiche di riconoscimento e di uso, ma anche l'importanza del marmo come indicatore sociale. La presente ricerca s'indirizza sopratutto a Roma perchè è necessario conoscere quanto avveniva nella sua architettura pubblica e nei palazzi imperiale per capire le motivazione della scelta dei marmi da parte delle élites cittadine e dei governi delle città: l'imitatio Augusti è il punto di riferimento per capire le scelte nell'edilizia pubblica del mondo romano. Attenzione particolare inoltre el fenomeno della produzione nelle cave di Lunidi manufatti architettonici semilavorati, come basi e capitelli, anche di grandi dimensioni, destinati all'esportazione. Vengono annalizzatti alcuni monumenti, come Villa Adriana, il Foro della Pace, le Terme di Caracalla, la villa dei Quintili, per illustrare le modalità d'uso non solo di marmi bianchi ma di grandi fusti di colonna in marmi colorati. Una speciale attenzione è stata posta all'importazione di grandi fusti di sienite e di granito del foro, dove si è individuato il ruolo di Alessandria come statio marmorum.
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