Dopo aver mostrato che nel magistero di Giovanni Paolo II si aveva un’identificazione tra sinodalità e collegialità, si mette in luce che nell’insegnamento di Papa Francesco le sinodalità riguarda tutta la Chiesa, in quanto sua «dimensione costitutiva», e che la collegialità dei Vescovi va compresa all’interno di essa. Quindi, assume rilevanza il sensus fidei dei fedeli: la totalità dei fedeli, uniti ai pastori, non può sbagliare nel crede. In questa prospettiva, la Chiesa appare come una piramide rovesciata e come una comunione a cerchi concentrici. Il Sinodo dei Vescovi nella sua nuova strutturazione attua la sinodalità nella fase preparatoria consultiva del Popolo di Dio attraverso gli organi di partecipazione a livello di Chiesa particolare e locale; nella fase celebrativa, di discussione e discernimento; nella fase attuativa. Vengono mostrate le ripercussioni in campo ecumenico di tale riforma del Sinodo dei Vescovi e eventuali evoluzioni.
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