Ayuda
Ir al contenido

Dialnet


Tra pene e delitti. Differenza e ripetizioni nelle pratiche penali: INTRODUZIONE.Fenomenologia, Evoluzione storica e paradigmi criminologici della prevenzione 'Praeter Delictum'

    1. [1] Università di Roma Tre
  • Localización: Rivista italiana di diritto e procedura penale, ISSN 0557-1391, Vol. 60, Nº 2, 2017, págs. 399-412
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • Between Punishments and Crimes. Differences and Replications in Criminal Practices
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • English

      This paper focuses on the relationships between crimes and punishments, both in the theory and practice of criminal systems. Since the very beginning, the two terms have featured a specular semantic connection where they are in complicity and opposition at the same time. So, the history of criminal systems is a difficult bet on the difference between punishments and crimes but also on their connection and proportionality. In the ancient Greek philosophy, this is represented by the ambivalence of phàrmakon and pharmakòs; gift and medicine, victim and judge. In the modem philosophy, the ambivalence is represented through the separation between criminal and enemy and, more generally, through legitimate and illegitimate violence. When the two terms are not contrasted, their true identity comes back- Today, this interplay replicates the anthropology of the "modem tragic" where unexpected distinctions appear between "being responsible" and "being held accountable" whereby one may be responsible and not held accountable and one may be held accountable without being responsible.

    • italiano

      Il saggio si sofferma sulla relazione tra pene e delitti e in particolare su quella categoria di "specularità" emersa nella teoria e nelle pratiche dei sistemi penali. I termini si presentano, fin dalle origini, come complici e rivali in un legame semantico indissolubile. Così la storia della penalità è una difficile scommessa sulla differenza tra pene e delitti ma anche sulla loro connessione e proporzione. Nell'antica filosofia greca il termine con cui s'indicavano pene e delitti (mali e rimedi) era phàrmakon, mentre quello di pharmakòs indicava insieme vittima e carnefice, lo stesso termine e nello stesso momento. Nella filosofia moderna l'ambivalenza si ritrova nella separazione tra nemico e criminale e tra violenza legittima e illegittima. Quando non opera la differenza i termini riscoprono la loro identità. Oggi il gioco replica l'antropologia del "tragico moderno" in cui essere responsabile e essere chiamati a rispondere si scindono in separazioni inattese: si può essere responsabili senza essere chiamati a rispondere e si può essere chiamati a rispondere senza essere responsabili.


Fundación Dialnet

Dialnet Plus

  • Más información sobre Dialnet Plus

Opciones de compartir

Opciones de entorno