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L’orgoglio identitario e lo ‘spirito di Dante’ nella musica italiana postunitaria

    1. [1] Università Suor Orsola Benincasa di Napoli
  • Localización: Dante e l'arte, ISSN-e 2385-5355, Vol. 2, 2015 (Ejemplar dedicado a: Dante e la musica. Il sinfonismo), págs. 143-160
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • English

      In tracing the history of the reception of Dante in music, program music, especially for orchestra or piano, appears as a most fertile ground. The successful ‘culture of interpretation’ made some Dantesque topics into an aesthetic source of inspiration. This production intensifies in 1865, the six hundred Dante anniversary, rejoining the idea of a Dantesque poetry regenerating the social and cultural life of unified Italy. But the search for a national identity was nevertheless fragmentary and many manifestations often acquired a political significance loaded with certain irredentist meaning. Particularly articulated where the ones in Florence, Italy’s new capital, from 14-16 May. The musical performances of most of the festivities took place under the supervision of Teodulo Mabellini, who stimulated much choral music on the basis of foreign festivals. Several pieces of patriotic content were performed by hundreds of people. He composed on the occasion the cantata Lo spirito di Dante. The first performance of a new symphony inspired by the Divine Comedy, composed by Giovanni Pacini on a theme by Abrano Basevi, was also held.

    • italiano

      Ripercorrendo la storia della ricezione di Dante nella musica, si nota che il terreno più fertile è stato quello della musica ‘a programma’, specialmente per orchestra o per pianoforte: giusta la fortuna della ‘cultura dell’interpretazione’, determinati luoghi danteschi diventano fonte d’ispirazione, a livello di suggestioni estetiche. La produzione ovviamente s’infittisce intorno al 1865, anno delle celebrazioni per il sesto centenario dantesco, collegandosi all’idea della capacità, insita nella poesia dantesca, di rigenerare la vita sociale e culturale dell’Italia finalmente unificata, ma alla ricerca di un’identità nazionale, perché di fatto ancor frammentaria. Le numerose manifestazioni organizzate acquisirono spesso un significato politico e si caricarono talora di significati irredentistici. Particolarmente articolate furono quelle che si tennero a Firenze, neocapitale italiana, tra il 14 e il 16 maggio. Parte rilevante dei festeggiamenti, le iniziative musicali furono poste sotto la supervisione di Teodulo Mabellini, il quale, sulla scorta dei festival stranieri, incentivò assai la musica corale: numerosi brani di contenuto patriottico furono eseguiti da masse di centinaia di persone. Mabellini stesso offrì per l’occasione il suo contributo con la ponderosa partitura della cantata Lo spirito di Dante. Si tenne inoltre la prima esecuzione di una nuova sinfonia ispirata alla Divina Commedia, composta da Giovanni Pacini, su tema proposto da Abrano Basevi.


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