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Resumen de Procedimento per decreto penale e opposizione preventiva del querelante. Linee-guida per un modello partecipativo di giustizia penale monitoria

Stefano Ruggeri

  • italiano

    Con la recente sentenza n. 23 del 2015 la Corte costituzionale dichiara incostituzionale l’opposizione preventiva al rito monitorio, promossa dal querelante nei procedimenti per reati perseguibili a querela. La decisione consente una messa a fuoco dell’evoluzione della giurisprudenza costituzionale, una giurisprudenza che abbandona oggi la tradizionale ricostruzione del rito, concepito quale procedimento a contraddittorio eventuale e differito, alla ricerca di una nuova legittimazione della tutela monitoria. Questo scritto si allontana dall’argomentazione della Corte che, esaltando l’accelerazione procedimentale prodotta dal procedimento per decreto, lascia intravedere i chiari segni di un modello lontano dall’equilibrio tra valori confliggenti verso cui da anni si muove specie la giurisprudenza europea. Nell’evidenziare la necessità di una ricostruzione del rito in esame orientata ai diritti della persona, la presente analisi mira inoltre a mettere a punto alcune linee-guida per la definizione di un modello partecipativo di giustizia penale monitoria.

  • English

    In its recent judgment No. 23 of 2015, the Italian Constitutional Court has declared the regulation on penal order procedures unconstitutional, in that it enabled the complainant to a preventative opposition to a penal order in case of criminal proceedings for offences that can only be prosecuted after a lawsuit by the victim. This ruling reveals a significant development in the constitutional case-law, which has shifted from the traditional understanding of penal order procedures, characterised by a subsequent involvement of the defence, towards a new constitutional justification. The present discussion departs from the reasoning of the Constitutional Court which, while exasperating the need for a speedy criminal justice, highlights a view of criminal proceedings that steps away from the balances among conflicting interests towards which especially the European Court has moved for several years. This paper stresses the need for a human rights-oriented reflection, while elaborating some guide-lines for the establishment of a truly participatory model of penal order procedures.


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