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Resumen de L’edizione critica della versione occitanica della «somme le roi»

Federica Fusaroli

  • La tesi consiste nell’edizione critica dell’inedito Libre de vicis et de vertutz, versione occitanica della Somme le roi. Il testo è ricostruito sulla base dello studio dettagliato della tradizione manoscritta, condotto secondo il metodo degli errori guida. La scelta editoriale si fonda e si confronta con una ravvicinata analisi della varia lectio, rappresentata in tre fasce di apparato e commentata nelle note critiche e nell’Introduzione.

    In assenza di una consistente letteratura critica di riferimento, si è ritenuto opportuno soffermarsi da subito sulla presentazione dei dati raccolti per il censimento dei testimoni, dedicando uno spazio, pur breve, ai codici che conservano una versione frammentaria – su base selettiva e non per danno materiale – dell’opera. Il confronto della tradizione manoscritta del Libre coinvolge due codici afferenti alla traduzione catalana, successiva di un secolo e sicuramente dipendente dalla versione occitanica.

    Dimostrato l’archetipo, l’impostazione dell’esame dei dati raccolti in fase di collazione si articola su due livelli: da un lato si individuano i gruppi sulla base di errori certi, comuni e non poligenetici; dall’altro, invece, si valutano, nel loro complesso, le divergenze in lezioni non innovative, per le quali non è possibile individuare con certezza la direzione dell’innovazione.

    Pertanto, laddove e fin dove possibile, la stratificazione del testo è descritta e razionalizzata in termini diacronici; la varia lectio è altresì valorizzata in una prospettiva orizzontale, del tutto fisiologica in una traduzione tra due lingue galloromanze di un’opera non particolarmente originale e a basso tasso di autorialità: i movimenti di discostamento e di avvicinamento dalla Somme le roi francese sembrano risalire a una fase molto antica, propagatasi “a macchie” nelle famiglie che discendono da un archetipo che si può ritenere fluido. Uno degli effetti più evidenti di tale fluidità consiste nella conservazione, in un solo codice, di una redazione forse più antica, senz’altro fedelissima all’ipotesto francese.

    A seguire, una nota linguistica fornisce sinteticamente informazioni rilevanti sulla patina linguistica di ognuno dei testimoni che compongono la tradizione: particolare attenzione è stata dedicata all’analisi della lingua del testimone di base e di un gruppo di manoscritti di area occidentale, fortemente implicati con la Catalogna.

    Si offrono, infine, indicazioni necessarie a comprendere la procedura adottata in sede editoriale. Nello specifico, si presentano dettagliatamente le scelte operate relativamente al testo base, all’impostazione dei criteri editoriali e all’organizzazione della varia lectio in tre fasce di apparato.

    Il testo critico è accompagnato da un glossario di edizione selettivo e da un ampio corredo di note, in cui sono commentate e giustificate le scelte di intervento sul testo, le varianti particolarmente sintomatiche della fluidità indicata nell’Introduzione e, non da ultimo, sono indicati i rilevamenti linguistici e lessicali particolarmente ragguardevoli.


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