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Femminile plurale: la letteratura italiana tra identitá e confini geografici.

  • Autores: Caterina Duraccio
  • Directores de la Tesis: Mercedes Arriaga Flórez (dir. tes.), Daniele Cerrato (dir. tes.), Eva María Moreno Lago (dir. tes.)
  • Lectura: En la Universidad de Sevilla ( España ) en 2019
  • Idioma: español
  • Tribunal Calificador de la Tesis: Milagro Martín Clavijo (presid.), María Katjia Torres Calzada (secret.), Diana Del Mastro (voc.), Leonor Sáez Méndez (voc.), Juan Aguilar González (voc.)
  • Programa de doctorado: Programa de Doctorado en Estudios Filológicos por la Universidad de Sevilla
  • Materias:
  • Enlaces
    • Tesis en acceso abierto en:  Idus  TESEO 
  • Resumen
    • A partire dagli anni '90 del Novecento in Italia si sviluppa un nuovo tipo di letteratura prodotta da autori e autrici stranieri, migranti o provenienti dalle ex colonie italiane in Africa. La comune periodizzazione di quella che `stata definita "Letteratura della migrazione" si situa nel 1990 con la pubblicazione di due romanzi: Immigrato di Salah Methani e Io, venditore di elefanti di Pap Khouma. Il centro nevralgico di queste narrazioni sta nello sguardo che gli stranieri hanno verso l'Italia e gli italiani, proponendo una nuova prospettiva ibrida e meticcia. La letteratura della migrazione `uno spazio aperto dove confluiscono i molti autori e le molte autrici che, pur non essendo nativi, scrivono e producono testi letterari in lingua italiana. Le ricerca si centra esclusivamente sulle scrittrici, ponendo al centro della questione un soggetto migrante, subalterno e sessualizzato. Attraverso l'analisi dei testi di Fernanda Farias de Albuquerque e Christiana de Caldas Brito le donne migranti riscoprono la potenza delle loro voci e restituiscono un nuovo sguardo verso la società, la cultura e il popolo italiano.


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