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A cura di Paolo Rigo Letteratura e memoria creano un nesso davvero saldo della coscienza dell’uomo: alla memoria si deve la scrittura di opere immortali della Storia, quali furono. «Cessate d’uccidere i morti». Tempo della memoria e... more
A cura di Paolo Rigo
Letteratura e memoria creano un nesso davvero saldo della coscienza dell’uomo:
alla memoria si deve la scrittura di opere immortali della Storia, quali furono.
«Cessate d’uccidere i morti». Tempo della memoria e memoria dell’oblio tra Primo Levi
e Giuseppe Ungaretti
Marilena Ceccarelli
Descrivere e riscrivere l’inferno: Primo Levi e Peter Weiss di fronte ad Auschwitz
Carlota Cattermole Ordóñez
Il rovescio della memoria: I sommersi e i salvati di Primo Levi
Emiliano Ventura
Mai abbaiando tra i cani: Patronimico, Shoah e antisemitismo ne ‘I Cani del Sinai’ di
Franco Fortini
Riccardo Deiana
I colori della metà irrazionale: lo spettro cromatico in ‘Ad ora incerta di Primo Levi’
Giulio Carlo Pantalei
le Confessioni di Agostino e ancora il celebre (e quasi canonico) romanzo
di Proust. Il meccanismo memoriale che è alla base della costante attività del
protagonista della Recherche, riflette e attraversa tempo e generi: cos’è la Vita
nova senza la camera della memoria da cui nasce il ricordo operoso e attivo
di Beatrice? Cosa sono, per restare ancora nella tradizione letteraria italiana,
i Rerum vulgarium fragmenta se non il ricordo di un pentimento passivo e mai
davvero esaurito ma lontano sì dalla voce dell’io lirico che sconta i suoi peccati
ormai lontani negli anni? Talvolta nel corso dei secoli, la memoria e la scrittura
che dà sfogo al ricordo si intrecciano riconoscendo, de facto, al destino del
singolo un valore emblematico. Sarà difficile crederlo per un lettore che non
è avvezzo al mondo medievale, ma, dopotutto, la disperata consolazione di
Boezio, incarcerato per le sue idee e per il suo essere “romano” in un mondo
“barbaro”, è solo apparentemente il grido di disperazione del singolo; dietro
Boezio vi è la trasformazione (e anche la rottura) di un equilibrio sociale. Il mondo
è cambiato. L’impero è caduto. Il pianto dell’uno si riflette sul dramma dei
molti. L’io è protagonista e testimone della tragedia.
Secoli dopo, quanto vissuto da Primo Levi e da altre milioni di persone segna
tanto una pausa evolutiva quanto una lacerazione profonda nella Storia
dell’uomo. Ecco la Shoah. Ecco che Levi nel doppio ruolo di osservatore e protagonista
è costretto a chiedersi se l’uomo – ma non il carnefice, piuttosto il
complice passivo costretto alla fame nei campi di concentramento – sia davvero
un uomo. Non diversamente, uno scrittore europeo (oggi quasi per nulla
letto in Italia), quale fu Stefan Zweig, prima che l’orrore si consumasse si chiedeva
le ragioni che avevano portato la società tedesca sul baratro di una crisi
etica inspiegabile. La risposta di Zweig fu il silenzio: scelse, infatti, la strada
del suicidio. Levi, invece, decise che era necessario raccontare, trasmettere,
descrivere, narrare. Obiettivo dei saggi che ho avuto il piacere di raccogliere in
questo numero di “Mosaico” è di offrire una riflessione memoriale sull’evento
catastrofico-centrale della vita di Levi: la Shoah. E quale occasione migliore
di un centenario? Del primo centenario dalla nascita di Levi? Il numero – per
il quale sono grato all’amico Fabio Pierangeli, è dedicato agli stessi autori che
hanno raccolto il mio invito a collaborare – assume una dimensione duplice,
micro e macroscopica: i saggi di Marilena Ceccarelli e di Giulio Carlo Pantalei,
che aprono e chiudono il volume quasi sigillandolo, sono dedicati alla produzione
poetica di Levi (la meno celebre, viene esaminata con prospettive e
attenzioni differenti); Cattermole Ordóñez descrive l’“inferno” di Primo Levi
e di Peter Weiss secondo una chiave “dantesca”; Emiliano Ventura offre una
disamina de I sommersi e i salvati, scorgendo interessanti parallelismi con Jean
Améry; Riccardo Deiana, infine, dedica un interessante saggio al problema
dell’ebraismo in Franco Fortini. L’augurio per il lettore e per chi ha partecipato
al volume è che anche attraverso queste scritture si possa tanto continuare
a cercare la Verità, quanto con essa provare a valorizzare una Memoria che,
nei giorni in cui si licenzia questo numero di Mosaico, appare troppo spesso relegata al pericoloso oblio.
Il contributo si occupa del dramma Inferno (1964) dello scrittore tedesco Peter Weiss (1916-1982), una riscrittura attualizzante della prima cantica della Divina Commedia che si inserisce nella prima fase del DC-Projekt, l’incompiuto... more
Il contributo si occupa del dramma Inferno (1964) dello scrittore tedesco Peter Weiss (1916-1982), una riscrittura attualizzante della prima cantica della Divina Commedia che si inserisce nella prima fase del DC-Projekt, l’incompiuto progetto drammatico cui Weiss si dedica in modo ossessivo tra il 1964 e il 1969. L’articolo analizza da una prospettiva
comparatista i meccanismi di transcontestualizzazione cui sono sottomessi i contenuti e i personaggi dell’ipotesto dantesco ed esamina il complesso percorso creativo e gnoseologico attraverso cui lo scrittore tedesco riesce ad attualizzare la polisemia allegorica della Commedia nella riscrittura. Attraverso lo studio del livello di significato letterale dell’opera, si dimostra che in tale processo di attualizzazione l’allegoria classica acquista caratteristiche tipicamente moderne, per cui Peter Weiss avrebbe recuperato l’elemento più remoto e inattuale del poema sacro per adattarlo a un orizzonte di senso senza traccia di trascendenza religiosa.

The article deals with the drama Inferno (1964) by the German writer Peter Weiss (1916-1982), a contemporizing rewrite of the first cantica of the Divine Comedy which is part of the first phase of the DC-Projekt, the unfinished dramatic project to which he obsessively dedicated himself between 1964 and 1969. The article analyzes from a comparative perspective the trans-contextualising mechanisms to which the contents and characters of Dante’s hypotext are subjected, and examines the complex creative and epistemological path through which the writer succeeds in contemporizing the allegoric polysemy of the Comedy in the rewrite. By studying the meaning of the work at the literal level, it is shown that in this process of contemporization the classical allegory acquires typically modern characteristics, by which Peter Weiss may be said to have recovered the most remote and outdated element of the sacred poem to adapt it to a horizon of meaning without a trace of religious transcendence.
RESUMEN: El artículo se ocupa del dantismo del dramaturgo alemán Peter Weiss (1916-1982) y recorre diacrónicamente los episodios que atraviesa el intenso diálogo que el escritor establece con Dante Alighieri (1265-1321), desde el... more
RESUMEN: El artículo se ocupa del dantismo del dramaturgo alemán Peter Weiss (1916-1982) y recorre diacrónicamente los episodios que atraviesa el intenso diálogo que el escritor establece con Dante Alighieri (1265-1321), desde el DC-Projekt (1964-1969) hasta La estética de la resistencia (1975-1981). El objetivo es de-mostrar que las modalidades de interpretación con los que Peter Weiss se apro-xima a los versos del poeta, así como los mecanismos de apropiación de los materiales y contenidos de la Divina Comedia, son indicadores de una dinámica interpretativa alegórica. El análisis revela también que el alegorismo de Peter Weiss se desplaza hacia posturas que coinciden con el concepto de alegoría elaborado por el filósofo alemán Walter Benjamin (1892-1940).
The article proposes an approach to Inferno (2003) by Peter Weiss, an atypical dramatic rewriting of thirty three cantos of the first Canto of the Commedia that has remained untouched since the year of its composition (1964) as a result... more
The article proposes an approach to Inferno (2003) by Peter Weiss, an atypical dramatic rewriting of thirty three cantos of the first Canto of the Commedia that has remained untouched since the year of its composition (1964) as a result of the contemporary neglect of the so-called DC-Projekt of which it was a part. The intricate genetic story of the text and its late recovery have prevented, in my view, a correct assessment of the close links that this drama established with its model. My contribution focuses on the analysis of the character of Virgil with the aim to offer a reading capable of understanding the processes of transformation of the original materials in order to be presented again with a renewed meaning of the text from which it derives. This is shown through the specific example of Virgil, whose characterization is the most complex of the drama. Despite the apparent distance of the hypotext, l’Inferno of Peter Weiss makes constant references to the Commedia and acknowledges hidden references to the model by revealing dimensions that have gone unnoticed.  After a necessary presentation and contextualization of the play, what the article concretely suggests, is a new interpretation of Virgilio through its relation to the concept of instrumental rationality made by Adorno.
Research Interests:
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Il volume raccoglie contributi elaborati nell’ambito del progetto collettivo “Dante and the Multiplicities of Cultures in Medieval Europe”, sostenuto da “Una Europa”, l’alleanza che raggruppa otto importanti università europee (Una Europa... more
Il volume raccoglie contributi elaborati nell’ambito del progetto collettivo “Dante and the Multiplicities of Cultures in Medieval Europe”, sostenuto da “Una Europa”, l’alleanza che raggruppa otto importanti università europee (Una Europa Seed Funding Project SF2019007).
I contributi qui raccolti esplorano alcuni caratteri della rappresentazione dantesca della molteplicità delle culture nell’Europa medievale. Nella Commedia, e più in generale nel corpus delle opere di Dante, si incontra, come è stato detto tante volte, una “summa” della civiltà europea medievale. Se il concetto di “summa” enfatizza la natura enciclopedica e unitaria dell’opera dantesca, questo volume ne valorizza invece il carattere aperto, molteplice, complesso, e soprattutto la disponibilità ad accogliere una pluralità di “culture”.
In questa chiave aperta e pluralistica, sono indagati alcuni aspetti dell’attivazione dialogica di diversi campi culturali, dalla politica alla teologia, dai saperi scientifici dell’astronomia, della medicina e della zoologia, spesso venati di simbolismo biblico, a quelli pseudoscientifici dell’alchimia, dalla geografia alla musica e alla linguistica. Si offre infine un affondo su un caso particolare della ricezione europa dell’opera di Dante.

Contributi di Maria Maślanka-Soro, Giulia Gaimari, Andrea Robiglio, Carlota Cattermole, Juan Varela-Portas de Orduña, Anna Gabriella Chisena, Giuseppe Ledda, Valentina Rovere, Chiara Cappuccio, Davide Messina, Enrico Garavelli.
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Aware of the importance of taking stock of current studies about Dante and the twentieth-century culture, this panel aims to be a stimulating opportunity to address this fruitful relationship, which always inspires new insights on both... more
Aware of the importance of taking stock of current studies about Dante and the twentieth-century culture, this panel aims to be a stimulating opportunity to address this fruitful relationship, which always inspires new insights on both sides. The papers will indeed explore this subject from new and different perspectives, which go beyond intertextuality as presence of dantisms, and are rather closer to a comparative approach.

“'Der Paradies- alias Höllendante': incroci danteschi tra Peter Weiss e Walter Benjamin"
Carlota Cattermole Ordóñez – Universidad Complutense de Madrid

"Boats of knowledge – Literature as an ethical task in Dante and Gadda"
Serena Vandi – University of Leeds

"The language of realism: Dante’s and Pasolini’s concern for the vulgari eloquentia"
Maddalena Moretti – University of Leeds
Research Interests:
MODERNIDAD DE DANTE (Dante y la naturaleza humana: mentalidad científica, mentalidad simbólica) . Como escribió Carlos López Cortezo, la obra de Dante, y en concreto la 'Commedia', no es simplemente bella, sino que está construida «como... more
MODERNIDAD DE DANTE (Dante y la naturaleza humana: mentalidad científica, mentalidad simbólica)
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Como escribió Carlos López Cortezo, la obra de Dante, y en concreto la 'Commedia', no es simplemente bella, sino que está construida «como un reto a la inteligencia». En nuestro seminario, y siguiendo al mismo dantista, nos hemos siempre preocupado por «no sólo leer lo que es “legible”, sino también inteligir lo que su autor quiso que fuera “inteligible”, esto es, accesible a nuestro conocimiento mediante unos procedimientos de elaboración textual cuya función primaria es, precisamente, la de facilitar ese acceso». Y aquí vale la pena recordar, por un lado, las palabras de Bruno Nardi que pedían tomar en serio el pensamiento (la filosofía) de Dante, y, por el otro, las de M.D. Chenu que afirmaba que, en la exégesis teológica de la Baja Edad Media, «el naturalismo es la condición elemental del simbolismo». Mentalidad científica atada a la mentalidad simbólica servían a Dante, entonces, para expresar —en vulgar ilustre— la lejana, y, a la vez, estrecha, relación entre el mundo material (la letra) y el mundo espiritual (la alegoría). Siendo Dante paradigma de los orígenes de la modernidad, la suya es una profunda y rica exposición acerca del papel complejo que ocupa el ser humano como horizonte entre la materia y el espíritu (Mn. III xv 3; Pg. XXV 75-81), una frontera lábil y acuosa (Cv. III vii 5; 'Quaestio de acqua et terra' XI [20]) en la que se puede leer el orden universal: «dalla infima forma all’altissima [e dall’altissima] alla infima» (Cv. III vii 6). En último caso, la obra de Dante (como ya anunciaba la apocalíptica medieval) es testimonio del papel de los laicos en la historia de la salvación.~ (A. Nava Mora)
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Aula A-20, Facultad de Filología
Universidad Complutense de Madrid
Research Interests:
Organización de dos Jornadas de Investigación y Debate sobre Poéticas de la Transgresión /  24 y 25 de marzo de 2015 en la Facultad de Filología de la Universidad Complutense de Madrid
Seminario Literatura y justicia Jorge del Palacio, Guillermo Graiño, Ángel Rivero y Carlota Cattermole Dirección: Lorenzo Bartoli (IULCE-UAM) Coordina: Augusto Nava Mora (CONACYT-IULCE) . 16:30 hrs JORGE DEL PALACIO MARTÍN Maquiavelo,... more
Seminario Literatura y justicia
Jorge del Palacio, Guillermo Graiño, Ángel Rivero y Carlota Cattermole
Dirección: Lorenzo Bartoli (IULCE-UAM)
Coordina: Augusto Nava Mora (CONACYT-IULCE)
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16:30 hrs
JORGE DEL PALACIO MARTÍN
Maquiavelo, Cicerón y Séneca:
lo útil y lo honesto
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17:00 hrs.
GUILLERMO GRAIÑO FERRER
Literatura y opinión pública:
el caso de Voltaire y la Ilustración
~
17:30 hrs.
ÁNGEL RIVERO RODRÍGUEZ
Libertad y justicia en la obra
de Benjamin Constant
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18:00 hrs.
CARLOTA CATTERMOLE ORDÓÑEZ
«En nuestro infierno yacen inocentes».
La Comedia sin Dios de Peter Weiss
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JORGE DEL PALACIO.- Profesor Ayudante Doctor en el área de Historia del Pensamiento Político y los Movimientos Sociales de la Universidad Rey Juan Carlos de Madrid. Licenciado en Filosofía por la Universidad de Deusto y Doctor en Ciencia Política por la Universidad Autónoma de Madrid, gracias a una beca FPU del Gobierno Vasco. Ha sido Visiting Fellow en el European University Institute de Florencia y en la Universidad LUISS-Guido Carli de Roma. Se ha especializado en la investigación, publicación y divulgación sobre Historia de las Ideas Políticas, Teoría Política e Ideologías Políticas contemporáneas, con especial atención a la cultura política italiana. Ha sido colaborador del periódico El País y desde 2018 es columnista del diario El Mundo.
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ÁNGEL RIVERO.- Profesor Titular de Ciencia Política y de la Administración en la Universidad Autónoma de Madrid. Es doctor en filosofía por esta misma universidad y BSc (Hons) en Ciencias Sociales, Política y Sociología por la Open University (Reino Unido). Ha sido Visiting Scholar Fulbright en la Graduate Faculty of Political and Social Science de la New School for Social Research (Nueva York); y director del Departamento de Ciencia Política y Relaciones Internacionales de la UAM (2000-2003). Durante una década, fue consejero científico del CEHUM de la Universidade do Minho (Braga, Portugal). Su última publicación es una edición crítica de La libertad de los modernos de Benjamin Constant.
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GUILLERMO GRAIÑO.- Profesor Ayudante Doctor de tiempo completo en Teoría Política en la Universidad Francisco de Vitoria de Madrid, y miembro del equipo de investigación de «La filosofía política de la ciudad: ideas, formas y espacios urbanos» (CSIC). Profesor visitante de tiempo completo en LUISS Guido Carli (otoño de 2018) y en la Universidad de Villanova (otoño de 2016). Conferenciante invitado en la Universidad George Mason, la Universidad de Ciencias Aplicadas de La Haya y la Universidad Tecnológica de Chemnitz. Doctor en Ciencias Políticas (Universidad Autónoma de Madrid, 2011) y Doctor en Filosofía (Scuola Internazionale di Alti Studi, Fondazione Collegio San Carlo di Modena, 2018). Ha sido investigador visitante en la Universidad de Toronto con el profesor Clifford Orwin, y en l’EHESS con el profesor Pierre Manent. Traduce y realiza ediciones de Clásicos de la Filosofía Francesa en Alianza Editorial.
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CARLOTA CATTERMOLE.- Licenciada en Filología Italiana por la Universidad Complutense de Madrid, donde también realizó un Máster en Estudios Literarios. Gracias a un contrato predoctoral FPU-UCM realizó y defendió su tesis doctoral en literatura comparada italo-alemana: La ‘Divina Commedia’ a contrapelo. El dantismo alegórico de Peter Weiss. Durante su actividad predoctoral, realizó estancias de investigación en la Università degli Studi di Roma «La Sapienza» y en la Universidad Libre de Berlín. Ha difundido los resultados de su investigación en congresos nacionales e internacionales y escrito artículos en revistas académicas de prestigio. Es miembro de la Asociación Complutense de Dantología y secretaria de redacción de la revista de estudios dantescos Tenzone.
Research Interests:
Incontro conclusivo del progetto e presentazione del volume Dante e la molteplicità delle culture nell'Europa medievale
Research Interests:
A seguito del convegno internazionale «L’ombra sua torna»: Dante, the twentieth century and beyond, tenutosi all’Università di Leeds il 24 e 25 marzo 2017, il comitato organizzatore, insieme a un comitato scientifico, formati da membri... more
A seguito del convegno internazionale «L’ombra sua torna»: Dante, the twentieth century and beyond, tenutosi all’Università di Leeds il 24 e 25 marzo 2017, il comitato organizzatore, insieme a un comitato scientifico, formati da membri delle università di Leeds, Madrid, Oxford, Barcellona e Bologna, hanno deciso di dare vita a una seconda edizione del convegno, in vista del centenario dantesco del 2021.

Keynote speaker: Prof.ssa Daniela Caselli (University of Manchester) e Professor Lino Pertile (Harvard University).

I ricercatori interessati a partecipare al convegno sono invitati a inviare le loro proposte (massimo 300 parole) entro venerdì 17 gennaio 2020, insieme a una breve biografia (50 parole), specificando nome, indirizzo email e affiliazione a: ombrasuatorna@gmail.com.
Research Interests:
Following up on the international conference «L’ombra sua torna»: Dante, the twentieth century and beyond, held at the University of Leeds in 2017, the organising committee, together with a scientific committee, based at the universities... more
Following up on the international conference «L’ombra sua torna»: Dante, the twentieth century and beyond, held at the University of Leeds in 2017, the organising committee, together with a scientific committee, based at the universities of Leeds, Madrid, Oxford, Barcelona, and Bologna, have decided to create a second edition of the conference, with a view to Dante’s centennial 2021.

Keynote speakers: Professor Daniela Caselli (University of Manchester) and Professor Lino Pertile (Harvard University)

Researchers interested in taking part in the conference are invited to send their abstract (300 words maximum) by Friday 17th January 2020, together with a short biography (50 words), specifying name, email address and affiliation to ombrasuatorna@gmail.com.
Research Interests: