Oviedo, España
The aim of this article is to analyse two essays on literary criticism of the writer Adelaide Bernardini published by the palermitan critic Francesco Biondolillo, “La letteratura e la critica nel 1912”, which appeared in the journal Aprutium and Macellatio Capuanae Bernardinaeque (1913) in collaboration with Mariotto Mariotti, with the aim of hindering Bernardini’s development and consolidation as a female writer in 20th century Italy. In this sense, both works are studied from the perspective of the theories of Joanna Russ (1983) to examine the strategies used by Biondolillo to achieve his goal, showing how misogyny in literary criticism responded to personal and gender issues and not to the meticulous study of works written by women.
Il presente articolo si pone come obiettivo l’analisi di due saggi di critica letteraria nei confronti della scrittrice Adelaide Bernardini e pubblicati dal critico palermitano Francesco Biondolillo, “La letteratura e la critica nel 1912”, apparsa sulla rivista Aprutium e la Macellatio Capuanae Bernardinaeque (1913) in collaborazione con Mariotto Mariotti, ponendosi come scopo ostacolare lo sviluppo e consolidazione di Bernardini come scrittrice del Novecento italiano.In questo senso, entrambe le opere vengono studiate dall’ottica delle teorie di Joanna Russ (1983) per analizzare le strategie adoperate da Biondolillo per la consecuzione del suo obiettivo, dimostrando quanto la misoginia nella critica letteraria rispondesse a questioni personali e di sesso e non allo studio minuzioso delle opere a firma femminile.
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