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Progettazione integrale a Villa Adriana

    1. [1] Università degli Studi di Roma
  • Localización: Romula, ISSN-e 1695-4076, Nº. 20, 2021, págs. 7-56
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • Integral design at Hadrian’s Villa
  • Enlaces
  • Resumen
    • italiano

      Nell’ambito della monumentale letteratura prodotta con riferimento al sito imperiale tiburtino, la divulgazione di studi su peculiari caratteri - tipologici, strutturali, funzionali - di complessi o di aree, appare con regolare continuità. Sono studi che spaziano su vari aspetti della Villa, dai terrazzamenti all’impiantistica idraulica, dagli spazi a verde alle tecniche adottate per agevolare la fruizione residenziale –spesso con soluzioni di incredibile effetto scenografico–, dalle considerazioni a carattere tipologico a quelle mirate a individuare le funzioni, se non riflessioni in ambito prevalentemente urbanistico, solo per citarne alcune delle più frequenti. La maggior parte delle indagini ha per oggetto singoli complessi, tutt’al più aree di limitata estensione, laddove l’insieme “Villa” è affrontato solo per quel che concerne la dislocazione di elementi pertinenti singole funzionalità, quali, per esempio, la rete idrica, le fontane e i ninfei, gli acquedotti, le latrine, i giardini … Non infrequenti, inoltre, sono le “ricostruzioni” di complessi della Villa, certamente molte intraprese più a carattere sensazionalistico che non scientifico e, come tali, non prive di interpretazioni erronee. A queste sono affiancate altre ricostruzioni che, sebbene desunte da accurati studi archeologici, sono talora redatte adottando stilemi architettonici tradizionali, ossia sono proposte senza tenere conto delle fondamentali e preminenti innovazioni linguistiche adrianee. Eppure si tratta di tipologie il cui concepimento progettuale e la cui realizzazione cantieristica, come diffusamente apprezzabile, hanno alla base l’adozione di innovazioni importanti, talora a carattere sperimentale. Innovazioni, quelle apportate dai tecnici adrianei nella Villa, che hanno per oggetto non solo la volumetria architettonica, intesa come spazio costruito e spazio percepito, ma anche la tecnologia, nelle accezioni impiantistiche e strutturali, la decorazione e quant’altro che, inerente il linguaggio progettuale, concorra a sottolineare il carattere evolutivo, nonché talora sperimentale, imposto da Adriano ai suoi progettisti.

      Si rende, dunque, necessario avviare una riflessione su tali temi e, in particolare, in merito ad alcune caratteristiche che si osservano in più complessi e che, quando trasposte nel linguaggio architettonico attuale, aderiscono ai concetti di progettazione integrale e di architettura bioclimatica. Entrambi argomenti, questi ultimi, il cui studio, intrapreso dalla seconda metà del secolo appena trascorso, attualmente costituisce un ambito applicativo sempre più avanzato anche in funzione, nel caso della progettazione integrale, dell’introduzione delle tecnologie BIM –Building Information Modeling–, dello sviluppo dei metodi GOPP –Goal Oriented Project Planning– e PCM –Project Cycle Management– o, nella traduzione italiana, di GCP –Gestione del Ciclo di Progetto–.

    • English

      In the context of the monumental literature produced with reference to the Tiburtine Imperial site, the dissemination of studies on peculiar characteristics - typological, structural, functional - of complexes or areas appears with regular continuity. These studies range on various aspects of the Villa, from terracing to hydraulic systems, from green spaces to the techniques adopted to facilitate the residential fruition –often with solutions of incredible scenographic effect–, from typological considerations to those aimed at identifying the functions, and to reflections in the field of urban planning, just to name a few of the most frequent. Most of the investigations concern single complexes or areas of limited extension, at most. The whole complex of the“Villa” is dealt with only regarding the location of elements pertaining to individual functions, such as, for example, the water network, the fountains and the nymphaeums, the aqueducts, the latrines, the gardens ... Moreover, not infrequent are the “reconstructions” of the complexes of the Villa, certainly many undertaken more sensationalistic in character rather than scientific and, thus, not without erroneous interpretations. These are flanked by other reconstructions which are sometimes drawn up adopting traditional architectural styles. Although they are derived from accurate archaeological studies, they are proposed without taking into accountthe fundamental and pre-eminent linguistic innovations of Hadrian. Yet these are types whose design concept and construction are based on the adoption of important innovations, sometimes of an experimental nature, as widely appreciated. The innovations brought by Hadrian’s technicians in the Villa regards not only the architectural volume, understood as built space and perceived space, but also technology (in the plant and structural meanings), decoration and all that is inherent in the language design and helps to underline the evolutionary, as well as sometimes experimental, character imposed by Hadrian on his designers.It is therefore necessary to start a reflection on these issues and, in particular, on some characteristics that can be observed in more complexes and which, when transposed into the current architectural language, adhere to the concepts of integral design and bioclimatic architecture. Both are topics whose study, undertaken in the second half of the last century, currently constitutes an increasingly advanced application field. In the case of integral design, the latter can be linked to the introduction of BIM technologies –Building InformationModeling–, the development of GOPP methods –Goal Oriented Project Planning– and PCM –Project Cycle Management–.


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