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Resumen de Organized Labor and the Tech Giants

Charles Szymanski

  • Il movimento sindacale negli Stati Uniti sta cercando di invertire la rotta rispetto a un decennio di caduta libera. Nel 2021 i tassi di sindacalizzazione del settore privato si collocavano appena sopra il 6%, e varie recenti misure legislative e giudiziarie (per esempio, la decisione nel caso Janus) hanno pressoché privato i sindacati del settore pubblico della loro capacità di racco-gliere fondi e rappresentare i dipendenti pubblici. A seguito delle elezioni del novembre 2020, con il Partito democratico - che tradizionalmente supporta le istanze connesse al lavoro - che poteva contare sulla Presidenza, sulla Camera dei Rappresentanti e sul Senato, si sperava in una rinascita del sindacato. Purtroppo, anche queste speranze sono state vanificate dalla schiacciante sconfitta di un sindacato di lavoratori della logistica in una campagna di alto pro-filo condotta per organizzare i lavoratori Amazon in un magazzino dell’Alabama nell’aprile del 2021. La sconfitta è stata simbolicamente devastante, poiché una vittoria in quelle elezioni avrebbe rappresentato un importante segnale della rilevanza dei sindacati nella new economy per l’organizzazione dei lavoratori di uno dei cinque "giganti della tecnologia" americani (Amazon, Google, Microsoft, Facebook e Apple). Questo articolo esamina le prospettive dei sindacati nell’organizzare i dipendenti dei "giganti della tecnologia" a seguito della loro scon-fitta nella vicenda Amazon. In particolare, emergono chiari elementi per sostenere che i dipen-denti dei "giganti della tecnologia" hanno bisogno e possono beneficiare di un’azione colletti-va per raggiungere i loro interessi, e i sindacati possono giocare un ruolo chiave nell’aiutarli a soddisfare tale esigenza.


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