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Responsabilità e pena da Kant a Nietsche. La decostruzione del rimprovero

    1. [1] Università La Sapienza, Roma
  • Localización: Rivista italiana di diritto e procedura penale, ISSN 0557-1391, Vol. 63, Nº 4, 2020, págs. 1699-1744
  • Idioma: italiano
  • Títulos paralelos:
    • Responsability and Punishment from Kant to Nietsche. Deconstructing Blame
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • English

      This paper interprets the current, rather misunderstood, meaning of the process of questioning criminal liability in the philosophy of the 19th century, through to the deconstruction of criminal blame. From Kant, to Feuerbach, Hegel, to Bentham and criminological positivism, through to Bovio, van Liszt and Nietzsche, the central theme investigated in this paper the premises for issuing a judgement of guilt. The analysis considers the underlying deficits in the proportion between crime and punishment, which .can only be politically managed, once the "law" of retaliation is overcome, and reviews the criminological orientation towards the perpetrator or the moralizing approach focusing on subjective states, as the pseudoscientific basis of an alleged, new measure of punishment. This new awareness, compounded by the deconstruction of the very category of responsibility and of the subject, after the overwhelming analyses of Nietzsche, leaves behind, at the beginning of the 20th century, a legacy that is re-emerging only now, after a century of theories on criminal blame: the need to rethink responsibility through personal premises when giving an account of the charges raised instead of a mere accountability lacking in transparency and inquiries, because in a trial both the judgment and the evidence are mostly limited to the objective and subjective wrongdoing, while guilt presents the charge of an absent structure.

    • italiano

      Lo studio interpreta il significato attuale, piuttosto misconsosciuto, del processo di messa in discussione della responsabilità penale nel corso dell'Ottocento filosofico, sino alla decostruzione del rimprovero penale. Da Kant, a Feuerbach, Hegel, fino a Bentham e al positivosmo criminologico, via via per arrivare a Bovio, von Liszt e Nietzsche, il tema centrale enucleato riguarda le premesse dell'attribuzione di un giudizio di colpevolezza. L' analisi considera i deficit di fondo nella proporzione tra il reato e la pena, la quale appare gestibile solo politicamente una volta superata la legge del taglione, e ripercorre l' orientamento criminologico all'autore o quello moraleggiante sugli stati soggettivi, quale base pseudoscientifica di una pretesa, nuova, commisurazione. Questa presa di coscienza, alla quale si aggiunge la decostruzione della stessa categoria della responsabilità e del soggetto, dopo le analisi trvolgenti di Nietzsche, lascia al principio del Novecento un'eredità che rimerge solo oggi dopo un secolo di teorie del rimprovero penale: l' esigenza di ripensare la 'responsability' attraverso premesse personali nel render conto di ciò che viene addebitato, al posto di una accountability priva di trasparenza e di accertamenti, perché nel processo il giudizio e la prova si fermano per lo più all'illecito, oggettivo e soggettivo, mentre la colpevolezza oresenta l' imputazione di una struttura assente.


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