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Resumen de ¿El art. 1424 cod. civ. como canon interpretativo del negocio inválido? Notas relativas al nuevo papel intregrativo-funcional del juez sobre los actos de autonomía privada

Francesco La Fata

  • English

    The present paper proposes to offer some brief reflections, in general terms, on the role of the judge with reference to the contract and, in particular, on its modalities of intervention in the event of invalidity, pursuant to and for the effects of art 1424 civ. cod. In this sense it recalls the doctrinal debate on functional profiles and on the legal nature of the institute of the conversion of the null contract. The author seems to agree with that interpretative option that see art 1424 civ. cod. as an interpretative canon of the contract (invalid) that juxtaposes to those provided for in Chapter IV of the Book IV to arts 1362 et seq. civ. cod. In this perspective, the conversion of the null contract is placed between the instruments for the “just remedy”, independently of the specific indications of the procedural parties, thus finding in the system the most appropriate solution to implement and compose conflicting interests, respecting the values of the legal system.

  • italiano

    Lo scritto si propone di offrire delle brevi riflessioni, in termini generali, sul ruolo del giudice con riferimento agli atti di autonomia negoziale dei privati e, nello specifico, sulle sue modalità d’intervento in ipotesi di negozio nullo, ai sensi e per gli effetti dell’art. 1424 cod. civ. In tal senso viene richiamato il dibattito dottrinale rispetto ai suoi profili funzionali e in merito alla natura giuridica dell’istituto della conversione del contratto nullo. L’a. sembra convenire con quell’opzione interpretativa che rinviene nell’art. 1424 c.c. un canone interpretativo del negozio (invalido) che si giustappone a quelli previsti nel Capo IV del Libro IV agli artt. 1362 ss. c.c. In quest’ottica, lo strumento si colloca lungo quella linea interpretativa orientata alla valorizzazione della funzione rimediale che il giudice deve svolgere, selezionando il c.d. "giusto rimedio", a prescindere dalle specifiche indicazioni delle parti processuali, rinvenendo cosí nel sistema la soluzione piú appropriata per attuare e comporre gli interessi in conflitto, nel rispetto dei valori dell’ordinamento.


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