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Resumen de Commento a Salveminiani e machiavellici di Michele Salvati

Marcella Corsi, Alessandro Roncaglia

  • Il problema della critica portata da Salvati a Paolo Sylos Labini è quello di ritenere che chiunque non sia “machiavellico”, cioè chiunque secondo Salvati non si uniformi al senso “cinico” del termine, non sia nemmeno in grado di essere machiavellico nel senso migliore: cioè non sia in grado di operare tenendo conto delle realtà della politica e della società. In realtà Sylos Labini, essendo un riformista, non è mai stato così ingenuo, e nemmeno manicheo. Per lui essere intransigente sul piano etico era non già un modo per dividere la realtà in bianca e nera, ma per far sì che si potessero colorare di bianco, o almeno schiarire, le tonalità grigie prevalenti nel mondo reale.


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