L’articolo propone un’analisi giuridica delle smart cities a partire dal loro presupposto necessario (ma non sufficiente) della connettività diffusa e della digitalizzazione delle comunicazioni e dei servizi delle p.a. locali. Anche il legislatore nazionale, che rifugge da una puntuale definizione delle smart cities richiamando piuttosto il concetto di «comunità intelligente», ne colloca infatti l’attuazione nell’ambito delle iniziative dell’Agenda digitale nazionale, disegnando un sistema di competenze che non facilita l’indispensabile coordinamento tra i vari attori istituzionali coinvolti e nemmeno la piena valorizzazione delle molte dimensioni e potenzialità delle smart cities.
The article proposes a legal analysis of smart cities from their necessary (but not sufficient) requirement that consists in connectivity and widespread digitization of communication and services. Even national law, which eschews a precise definition of smart cities and prefers to evoke the concept of “intelligent communities”, places their implementation within the initiatives of the National Digital Agenda, thus outlining a system of competences that does not facilitate essential coordination among the various institutional actors involved.
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