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Crisi e nuove forme di governo territoriale

  • Autores: Gianluca Gardini
  • Localización: Istituzioni del federalismo: rivista di studi giuridici e politici, ISSN 1126-7917, Nº. 3, 2015, págs. 533-567
  • Idioma: italiano
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  • Resumen
    • English

      The economic crisis has produced an obvious setback for the autonomist ideals that, since the 1990s, had played a central role on the Italian political and media stage. The word “federalism” has gradually vanished from political, legal and economic discourse, being unjustly associated with resource waste and bureaucratic system and rule complexity . The “genetic” transformation stemming from the (proposed) amendment of Title V of the Constitution is remarkable: municipalities become the essential and undifferentiated particles of the administrative system; provinces and metro cities become indirect expressions of municipalities and are highly exposed to the contamination of proximity interests; regions are transformed into macro-management bodies devoid of any guidance function. However, if constitutional reform pushes towards centralization and uniformity of local entities, a recent statute law (the socalled Delrio law), enacted with an unchanged Constitution, has extensively redefined the territorial map, creating interesting opportunities for organizational and functional differentiation between large area governments and between regions.

    • italiano

      La crisi economica ha prodotto un evidente arretramento degli ideali autonomistici che, a partire dagli anni Novanta del secolo scorso, avevano conquistato il centro della scena politica e mediatica italiana. Lo stesso termine «federalismo» è progressivamente uscito dal discorso politico, giuridico ed economico, ingiustamente associato allo spreco di risorse, alla complicazione di apparati e di regole burocratiche. Il mutamento “genetico” della forma di Stato che scaturisce dalla (proposta di) modifica del Titolo V della Costituzione è notevole: i Comuni diventano le particelle essenziali e indifferenziate del sistema amministrativo, l’area vasta diviene espressione indiretta dei Comuni e si espone alla contaminazione degli interessi di prossimità, le Regioni si trasformano in apparati di macro-amministrazione e perdono completamente l’alta funzione di indirizzo. Tuttavia, se il futuro impianto costituzionale spinge in direzione dell’accentramento e dell’uniformità, la legge di riordino territoriale approvata a Costituzione invariata (c.d. legge Delrio) apre interessanti spazi di differenziazione organizzativa e funzionale tra gli enti di area vasta, nonché tra Regione e Regione.di livello intermedio.


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