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Tra Tasso e Galileo: l'idea bifronte del museo di Francesco Angeloni

  • Autores: Veronica Carpita
  • Localización: Storia dell'arte, ISSN 0392-4513, Nº. 122-123 (n.s. 22/23), 2009, págs. 93-118
  • Idioma: italiano
  • Texto completo no disponible (Saber más ...)
  • Resumen
    • Francesco Angeloni (1587-1652), segretario del cardinal Ippolito Aldobrandini, umanista e grande erudito, possedeva a Roma una nota raccolta di numismatica e di antichità. Un nucleo consistente della collezione sarà in seguito ereditato da Giovan Pietro Bellori, suo figlio adottivo. Tra i manoscritti di Angeloni conservati alla Biblioteca Marciana di Venezia, l’autrice rintraccia un documento inedito di notevole interesse per la storiografia artistica intitolato, Dello Studio dell’opere più belle della Natura e dell’Arte. L’opera, scritta in forma di dialogo nel 1630-31, è attribuita dall’autrice ad Angeloni, per esporre la propria “idea” di Museo. Il trattato è una vibrante difesa dall’accusa di «vana curiosità» mossa da Galileo Galilei, e ne dimostra l’utilità didattica. Il programma del Museo angelonio ruota attorno a due principi opposti: da un lato propone l’osservazione scientifica della natura secondo il nuovo metodo di Galileo, e dall’altro celebra l’idea di bellezza e armonia della poetica di Torquato Tasso.


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