La crisi economica globale ha acuito le spirali secessioniste in Europa (Catalogna, Belgio, Scozia, Italia). Un fenomeno, questo, alimentato anche dall’Ue. Nel corso della sua storia, l’Unione ha, infatti, preferito stabilire rapporti diretti con le regioni europee, in particolare con quelle economicamente più forti. Ma l’idea di un’Europa senza Stati, senza sovranità, senza governo è un’illusione. In questo testo, l’Autore esamina le contraddizioni del processo di costruzione di una “Europa delle Regioni” e avverte che per superare la crisi dell’economia globale non è più sufficiente affidarsi alla “governance”, ma dobbiamo piuttosto riscoprire il ruolo dello Stato. Le recenti revisioni costituzionali in Italia vanno in questa direzione.
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