A CONOSCERELO SPARAVIERO CHE È DE BONA F AZONE
UNA TRADUZIONE ITALIANA PARZIALE DEL DELS AUZELS CASSADORS DI DAUDE DE PRADAS 1
Nel panorama delle vidas dei trovatori, sólitamente ricche di riferimenti awenturosi, quella dedicata a Daude de Pradas spicca per essere una delle meno affascinanti. Se si esclude l'accenno alla scarsa fortuna che la produzione poética del canonico di Rodez ebbe tra i suoi contemporeanei — affermazione da considerarsi con cautela — , la notizia forse più inte¬ ressante contenuta nelle poche righe délia vida ci informa sulla sua pro¬ fonda conoscenza délia natura dels auzels prendedors 2.
In eifetti a Daude è attribuito (lo fa egli stesso nel prologo del suo Romans ) uno dei più importanti trattati di falconeria del medioevo, sicu-ramente il primo e il più completo in una lingua romanza fino a tutto il quattordicesimo secolo. Il Dels auzels cassadors (d'ora in poi Dac) puô essere definito come una compilazione di testi pre-esistenti. A partiré da Gunnar Tilander si sono andati delineando con chiarezza i confini di una parte almeno di queste fonti. Al maestro degli studi di cinegetica dob-biamo l'identificazione del Grisofus medicus, dell' Alexander medicus e del Gerardus falconarius. Dafydd Evans ha poi definitivamente chiarito l'apporto del De avibus tractatus di Adelardo di Bath nella compilazione del trattato provenzale, mentre Baudouin van den Abeele ha identificato
1. In corso d'opera, fino all'ultima stesura di questo lavoro, i consigli e le annotazioni di Alessandro Vitale Brovarone sono stati fondamentali.
2. «Deude de Pradas si fo de Rozerge, d'un bore qe a nom Pradas, q'es près de la ciutat de Rodes .IUI. legas, e fo canorgues de Magalona. Savis hom fo de letras e de sen natural, e saup mout la natura deis auzels prendedors. E fetz chanssons per sen de trobar, mas no moviant d'amor: per que non aviant sabor entre la gen, ni non foron cantadas», in G. Favati ed., Le biografié trovadoriche, testi provenzali dei secc. XIII e XIV, Bologna, 1961.
Romania, t. 128, 2010, p. 135 à 169.
